Si è tenuta oggi a Palazzo Chigi la terza riunione del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica – CITE.
La seduta è stata presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi. Erano presenti alla riunione i ministri della transizione ecologica, Roberto Cingolani, dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, delle politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, la sottosegretaria del Ministero dell’economia e delle finanze, Maria Cecilia Guerra, la sottosegretaria di Stato per il sud e la coesione territoriale, Dalila Nesci, il sottosegretario di Stato con delega agli affari europei, Vincenzo Amendola.
Il primo argomento trattato è stato l’avanzamento dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) nel settore della transizione ecologica. Al riguardo si è dato atto del rispetto dei cronoprogrammi previsti.
Si è successivamente discusso della posizione italiana ai fini della negoziazione sul pacchetto “Fit for 55” della Commissione europea. Si tratta di 17 proposte, di cui 15 normative, che hanno impatto sulla competitività del sistema industriale, presentano una dimensione sociale e incidono sui settori dell’energia e dei trasporti degli Stati membri e sull’uso dei suoli e delle foreste.
Il CITE ha evidenziato l’importanza del raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica nei tempi previsti e delle riforme da realizzare, in coerenza con gli impegni internazionali ed europei. Ha inoltre dato indicazione di impostare i negoziati sottolineando, da un lato, il percorso già compiuto dall’Italia con rilevanti investimenti e importanti risultati in alcuni settori e, dall’altro, ha analizzato il grande impatto sociale delle riforme stesse.
Sarà necessario altresì assicurare una transizione armoniosa verso un nuovo mix energetico che tenga conto degli investimenti virtuosi verso la riduzione delle emissioni climalteranti che le filiere industriali hanno già messo in atto.
Il CITE ha in seguito discusso della metodologia per la revisione dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD). Si è proposto di organizzare gruppi di lavoro tematici per elaborare una proposta di intervento complessivo che porti alla rimozione dei SAD in maniera e con tempi appropriati e individuare le soluzioni volte a evitare impatti negativi per i cittadini e le filiere industriali, anche ai fini della tutela della competitività del Paese.
Si è poi fatto il punto sull’iter di approvazione definitiva, da parte del CITE, della Proposta di piano per la transizione ecologica, che si potrà concludere dopo l’espressione dei pareri da parte della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari competenti.
Il Ministro della transizione ecologica ha reso informativa al CITE sulla realizzazione di importanti interventi per la supply chain italiana di batterie, elettrolizzatori, accumulatori, componenti per il fotovoltaico ed elettrificazione dei grandi forni industriali, nonché sull’importanza di adeguati interventi di partenariato pubblico privato (PPP).
In questo settore, come in altri nell’ambito della transizione ecologica, è imprescindibile il valore aggiunto in termini finanziari e tecnologici apportato alle risorse pubbliche dalla partecipazione del settore privato.
Il CITE ha sottolineato infine come anche un’appropriata revisione delle regole sul patto di stabilità e sugli aiuti di Stato, in corso a livello europeo, potrà facilitare il raggiungimento degli obiettivi della transizione ecologica.